"La suoneria penetrò la sua coscienza come un ago arroventato. Stava sognando un muro inondato di sole. Camminava seguendo la propria ombra lungo la parete bianca. Il muro non aveva né inizio né fine. Il muro era l'universo. Liscio, abbagliante, indifferente..."
Il dottor Mathias Freire è uno stimato psichiatra, abile nella sua professione ed affascinato da quello che la mente umana può celare. Trasferitosi da Parigi dopo la morte di una sua paziente, trova lavoro presso la clinica psichiatrica di Bordeaux. Il lavoro riempe le giornate, il tempo per mangiare e dormire è poco, tant'è che gli scatoloni del trasloco sono da mesi chiusi e ammucchiati nella sua nuova abitazione. Ma una sera, vicino al luogo di un delitto presso la stazione ferroviaria di Bordeaux, viene trovato un uomo colpito da amnesia in seguito ad forte shock. Portato alla clinica psichiatrica, Freire si metterà subito al lavoro per scoprire chi sia lo straniero, e perché avesse con sé degli oggetti coperti di sangue. Che sia lui l'assassino e probabile serial killer? Da questo punto in poi l'autore, Jean-Christophe Grangè, inizia a tessere la sua trama. Al dottor Freire, protagonista della storia, viene affiancata un' affascinante co-protagonista, il capitano della polizia Anais Chatelet.