giovedì 2 agosto 2012

2MM - In realtà - RItorno a casa

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Based on a work at http://alessandrogirola.me/due-minuti-a-mezzanotte/.




RITORNO A CASA


Erano passati dieci anni dall'ultima volta che era stato in Italia, la sua terra d'origine. Il suo lavoro di giornalista lo aveva portato in giro per il mondo, aveva assistito alla nascita di regimi e alla caduta degli stessi, guerre fra nazioni, clan o famiglie. Lotte di popoli oppressi e feriti dai loro governanti.
I suoi articoli erano richiesti dalle più grandi testate mondiali, perché Stefano Cardini era sempre al posto giusto nel momento giusto. Anche in quel lontano giorno del 1973 era nel posto in cui si sarebbe fatta la storia, la centrale di Teleforce che Salazar aveva costruito alla periferia di Osaka.
Si trovava in Giappone in vacanza, ma la notizia dell'attivazione della centrale non poteva essere ignorata, quindi si fece accreditare l'ingresso da un suo amico ai piani alti della Asahi Corporation, uno dei grossi network televisivi di Tokyo. Come sempre era al posto giusto al momento giusto, ma avrebbe voluto perdere il treno che lo portò fin lì.
Dopo trent'anni passati a fuggire si era stancato. Voleva tornare a casa, incontrare le persone a lui care. Ormai era da diversi mesi che nessuno ai piani alti del potere cercava di contattarlo.

giovedì 31 maggio 2012

Un Fil di Fumo

Ho conosciuto Davide Mana, dal punto di visto strettamente letterario, grazie alla round robin 2 Minuti a Mezzanotte, ideata da Alessandro Girola. E visto quel che aveva scritto, ma soprattutto come lo aveva fatto, mi son messo a seguire il suo blog. Casualità vuole che pochi giorni dopo, in relazione al suo compleanno, Davide decide di regalare un suo racconto, uscito circa 15 anni fa, in formato digitale. E chi sono io per dir di no.
Come specificato dall'autore, ma che risulta ben chiaro mentre si legge, "Un fil di fumo" riporta la mente ai racconti di H.P. Lovercraft, anche se un po' imbastarditi, e questo non è affatto un male, con quella che è la mentalità e la visione della vita dei nostri lontani amici giapponesi.
Si avverte subito la differenza culturale, già nei primi paragrafi tramite i ricordi del protagonista, per poi divenire più marcata nel momento dell'arrivo in terra nipponica. I caratteri e le mentalità dei due investigatori si scontrano subito, ma i disaccordi vengono poi eliminati dalla necessità di far fronte comune contro un qualcosa che, come giustamente accadeva in Lovercraft, sfugge a qualsisi razionalità. Occidentale od orientale che sia.
Dicevo che questo racconto strizza l'occhio allo scrittore di Providence, ma non a causa di riferimenti ai miti di Chtulhu o a qualche visione di R'lyeh durante qualche sfumazzata. Si avvicina a Lovercraft per questa sua abilità di far percepire e immaginare, ancor prima di far vedere, ciò che il Male (non è un typo, l'ho scritto maiuscolo di proposito) ha portato nella vita delle persone protagoniste di questo racconto.
La lettura scorre fluida, anche se ci sono stati dei passaggi temporali troppo netti che mi hanno un po' disorientato, e lo stile di Davide Mana ogni volta mi affascina.
Se ancora non lo conoscete, mi permetto di consigliarvelo, e visto che "Un fil di fumo" si legge nel tempo di fumarsi un buon sigaro (cosa che ho fatto), direi che val la pena rischiare.


Ave,

Valerio

venerdì 13 aprile 2012

Amnesia


"La suoneria penetrò la sua coscienza come un ago arroventato. Stava sognando un muro inondato di sole. Camminava seguendo la propria ombra lungo la parete bianca. Il muro non aveva né inizio né fine. Il muro era l'universo. Liscio, abbagliante, indifferente..."

Il dottor Mathias Freire è uno stimato psichiatra, abile nella sua professione ed affascinato da quello che la mente umana può celare. Trasferitosi da Parigi dopo la morte di una sua paziente, trova lavoro presso la clinica psichiatrica di Bordeaux. Il lavoro riempe le giornate, il tempo per mangiare e dormire è poco, tant'è che gli scatoloni del trasloco sono da mesi chiusi e ammucchiati nella sua nuova abitazione. Ma una sera, vicino al luogo di un delitto presso la stazione ferroviaria di Bordeaux, viene trovato un uomo colpito da amnesia in seguito ad forte shock. Portato alla clinica psichiatrica, Freire si metterà subito al lavoro per scoprire chi sia lo straniero, e perché avesse con sé degli oggetti coperti di sangue. Che sia lui l'assassino e probabile serial killer? Da questo punto in poi l'autore, Jean-Christophe Grangè, inizia a tessere la sua trama. Al dottor Freire, protagonista della storia, viene affiancata un' affascinante co-protagonista, il capitano della polizia Anais Chatelet.

venerdì 6 aprile 2012

Berve introduzione

A differenza dell'altro mio blog, incentrato sulla mia attività di editore, in questo parlerò principalmente di quei libri,film o qualsivoglia cosa che secondo me valgono la pena di essere letti,visti o vissuti. Sarà quindi un blog più personale, sebbene aperto a chiunque voglia qualche dritta, in cui parlerò di quello che mi piace.
Non troverete quindi recensioni negative, non servono. Anzi può darsi, e ci sta, che sebbene una cosa a me piaccia moltissimo a qualcun altro provocherà conati di vomito. Succede, sapete? Il mondo è formato da più di 7 miliardi di individui pensanti.
E non si può piacere a tutti.


Ave,

Valerio